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lunedì, novembre 08, 2010

Bacab e il copiaincolla: azzeccasse una cosa che non sia una bufala!!

A questo indirizzo:

http://vedosentoeparlo-bacab.blogspot.com/2010/11/virus-e-batteri-la-locomotiva-del.html

ho trovato questo articolo demenziale. Lo so che è lungo, logorroico e imbecille ma, tuttavia, se qualcuno ne leggesse anche solo una parte (anche piccola), indipendentemente dal punto di partenza della lettura, si renderebbe conto delle scempiaggini e idiozie riportate da questi ossessionati su argomenti di estrema importanza per noi e per i nostri figli (che spero loro non abbiano; spero, ovviamente, per i potenziali figli!). Di seguito l'articolo che, non fosse per l'importanza dell'argomento e per le vaccate pericolose propinate, sarebbe uno spunto interessante per i comici di Zelig. Vediamo, poi, un commentino finale:

 

 

04 novembre 2010

Virus e batteri: la locomotiva del terrore

Qualcuno sta giocando al gatto e al topo con le sorti della gente e lo farà sino a quando la gente non si accorgerà che essa stessa è il topo mentre il gatto è un'entità che non ha ancora inquadrato ed individuato.

Il gioco in questione è di una banalità sconcertante e si può racchiudere in una frase: "E’ facilissimo salvare il mondo da malattie microbiche e virali che non esistono." Assai più scomodo sarebbe invece guarire la Terra dalle malattie tossiche che esistono davvero, e che la gente si autoprocura col cibo latte-carneo, col vino, il fumo e il caffè.

E’, infatti, molto più facile convincere una persona a prendere un farmaco o a fare una vaccinazione, che fargli capire quanto male gli fanno i veleni che si mette in bocca in continuazione.


Per nostra fortuna, esiste un salvataggio vero e concreto rappresentato dai nostri meccanismi interni di auto-guarigione. Tale paracadute si chiama sistema immunitario, ed è composto da un formidabile apparato, fatto di sostanze e di automatismi biochimici corporali, tesi a ridarci l’equilibrio e a riportarci alla guarigione completa.


Quelle sostanze e quei meccanismi che fanno sì che il corpo non vada mai contro sé stesso, ma tenda costantemente a farci guarire e a farci recuperare, non appena però glielo concediamo, ovvero non appena lo mettiamo in condizione di guarirci.
Tale importante lavoro viene realizzato dal sistema immunitario, nonostante gli interventi più o meno contrastanti e contradditori, più o meno compatibili, che le varie terapie mediche e non mediche prevedono nei loro schemi di intervento.

L’importante per la medicina è attribuirsi i meriti della guarigione, e per la farmacologia attribuire alle sostanze che essa generosamente produce i co-meriti della co-guarigione.
"Meno si parla di sistema immunitario e meglio è", è il loro preciso e comprensibile motto.

Non solo è vietato parlare di sistema immunitario, che potrebbe dare alla gente l’idea di poter stare senza medicinali, ma, in aggiunta a tale mutezza, si utilizza al meglio l’arma della paura e del terrorismo psicologico. Di fatto, si spaventa la gente prospettandole i peggiori mostri e i peggiori scenari possibili ed immaginabili.

Oggi che va di moda la scienza e la matematica, la gente pretende formule e numeri, e non si accontenta certo delle filosofie e dei concetti. Ebbene, la medicina da loro proprio formule e numeri che, mescolati e dosati per bene, si dimostrano sempre a suo favore.

Il primo a regalare ai monatti del materiale terroristico concreto, fu Luis Pasteur, un chimico animato da troppa ambizione e da troppa disinvoltura nello sfruttare il lavoro di altri (vedi il suo autentico furto ai danni del grande connazionale Antoine Bèchamp).

E’ con lui che nacque la prima ondata del terrore, sviluppatasi poi a macchia d’olio con l’andare degli anni, coinvolgendo Ordine medico e Ordine farmaceutico, stati e governi, presidenti e ministri, portaborse e uscieri.

Il pentimento di Pasteur arrivò, ma fu decisamente tardivo. Quando si rese conto che non erano i microbi ad avvelenare ed ammalare la gente, e che essi erano soltanto degli accompagnatori inevitabili di malattie precedentemente arrivate, per altri motivi di carattere tossico, i dadi erano ormai tratti.

La locomotiva del terrore era così partita con la furia di un bestione metallico che si lancia sui binari a folle velocità. Una pazza corsa che nessun freno era capace di rallentare.

La dose di paura era destinata ad accrescere in modo esponenziale.

Come fanno le formiche ad aumentare in modo pazzesco intorno alle case? Semplice. Non hanno un predatore. Non esiste infatti nei nostri climi alcun formichiere specializzato a diradarle.
Per la paura è successa la stessa cosa. Non esistendo un predatore, un antidoto, un fattore contrastante, essa non ha fatto altro che crescere a dismisura.

Spaventati (ma non troppo dispiaciuti) i medici e spaventati i malati, siamo diventati un pianeta ubriaco fradicio e malato di medicalizzazione, malato di paura.

Queste particelle, questi frantumi ultramicroscopici di cellule morte, chiamati virus, non sono altro che detriti, polvere, cenere, pagliuzze, filamenti, spiralette, bottoncini, residui inanimati di noi stessi (o eventualmente di altri, quando ci cibiamo della sostanza altrui).

Il nostro corpo, contenente 75 trilioni di cellule, è soggetto ad incessante rinnovamento cellulare, e dunque a morte delle vecchie cellule madri e a nascita, per divisione cellulare chiamata mitòsi, di cellule figlie destinate a mantenerci in vita ed in forma per altro tempo ancora.

In pratica esiste una moria fisiologica, cioè normalissima, di centinaia di miliardi di cellule, le quali danno luogo a una sporcizia organica cellulare da scaricare e ripulire giornalmente.

A questo ci pensano i nostri spazzini interni e i nostri anticorpi.

La CDC (Centre for Disease Control), lanciando nel 1984 il suo criminoso disegno Aids, ha scatenato una marea di ricerche e di attenzioni verso i virus, in un momento nel quale la virologia stava dormicchiando e sbadigliando per mancanza di lavoro, di motivazioni e di entusiasmo.

La CDC dovrebbe essere un ente amico della gente, un ente mosso da rigore scientifico e da scopi sociali ed umanitari. Dovrebbe. Ma, alla resa dei conti, essa si comporta e si muove da sempre come prostituta del cartello medico-farmaceutico americano.

Stesso discorso per FDA , NIH, e sigle simili, che formano tutte assieme la famosa "Chiesa medico-farmaceutica USA".

In America tutti sanno che la CDC è da diversi decenni specializzata nel creare isterìa collettiva. Non è così nel resto del mondo, dove si pensa che questi enti siano vere e proprie università mediche formate da gente civile, onesta, disinteressata e trasparente.

In pratica, la CDC ha resuscitato e reinventato, dall’oggi al domani, allo stesso modo del mago che estrae dal suo cappello un coniglio, il concetto medievale di contagio, l’antica superstizione degli anni bui.

La superstizione esiste nel DNA della gente, nell’animo di tutti, anche dei più rigorosi scienziati, che sono capacissimi di uscire da un laboratorio scientifico, e di cambiare poi strada se vedono un gatto nero.

L’establishment medico-farmaceutico si ingrassa e si consola di queste credenze vuduistiche, e le usa sistematicamente come leva per imporre prodotti, metodi e servizi.

Viene raccontato, ad esempio, che un virus come l'Hiv (ideato, ipotizzato, nobel-premiato ma mai isolato) sia capace di distruggere le facoltà difensive del nostro corpo, di mettere fuori combattimento linfociti e leucociti. Ma questi meccanismi difensivi hanno la proprietà di proliferare proprio quando i veleni o virus aumentano nel sangue e nel sistema linfatico.

Linfociti e leucociti circondano e catturano la sostanza offensiva o inutile e la portano, da bravi operai della nettezza urbana, al punto più vicino e più logico di espulsione, tipo polmoni (espirazione), pelle (essudazione), reni (orinazione) o intestino (evacuazione). Prima dell’espulsione finale, ci può pure essere un’ulteriore demolizione da parte dei nodi linfatici o da parte del fegato.

Il residuato di questo processo, chiamato virus, non solo si trova nei panni di un cadavere smembrato, maciullato, polverizzato e sterilizzato, ma è pure grande un miliardesimo della cellula da cui deriva.

Come fa questa invisibile pietruzza, questa microformichetta, a prendere controllo del dinosauro che nei suoi confronti è la cellula stessa? Sarebbe come iniettare un moscerino in un elefante africano e pretendere che esso faccia esplodere il pachiderma.

Il corpo umano è capace, non solo di far intervenire il suo sistema immunitario, ma anche di raddoppiare, triplicare, quadruplicare i suoi globuli bianchi nel giro di 1-2 ore, se e quando ce n’è bisogno. Le cellule linfatiche (linfociti) sono create dalle ghiandole linfatiche e dalla milza, mentre i leucociti sono creati dal midollo osseo.

Chi assume droghe tipo l’eroina, soffre ovviamente di deficienza di globuli bianchi, chiamata linfocitopenia o leucocitopenia. Avere meno di 5000 leuco-linfociti per mmc di sangue-plasma significherebbe automatica diagnosi Aids. Ed è una situazione quasi normale tra i drogati.

Alla CDC conoscevano e conoscono molto bene questa realtà.

Bastava, a quel punto, inserire ovvero rincorrere un qualunque virus di fantasia, chiamato Hiv, che esisteva soltanto nella testa bacata e corrotta dei creatori dell’imbroglio. Fu questa operazione che, come per incanto, portò a trasformare 100 mila medici in altrettanti virologi ed immunologi nel giro di 2-3 anni.

Ecco come, strategicamente parlando, nacque la farsa GRID (Gay related immunodeficiency disease). La categoria a bersaglio era quella degli omosessuali di strada, dediti più degli altri alle droghe pesanti. Quando si comprese però che toccare gli omosessuali in America non era troppo conveniente, la farsa venne immediatamente ri-direzionata verso la popolazione normale ed eterosessuale, e ri-etichettata Aids.

Questi elementi della CDC si potrebbero etichettare come dei buontemponi, degli ottimi organizzatori di scherzi di Carnevale ai danni del mondo intero, ma, il problema è che non solo hanno deviato, condizionato, reso deficienti e inscimuniti migliaia di ricercatori, spingendoli a rincorrere un inesistente fantasma, ma hanno pure fatto gettare dai ponti e dai palazzi migliaia di giovani spaventati, terrorizzati da paventate presenze di virus lenti, nascosti e pronti a deflagrare a scoppio ritardato nel loro organismo.

L’anno 1984 può essere considerato una specie di pietra miliare. E’ l’anno in cui gli Azzeccagarbugli dell’Aids hanno dato la stura al boom della virologia. L’anno vero in cui è stato partorito il mostro chiamato virus, che si è rivelato una fortuna inaspettata per il mondo medico-farmaceutico, trovatosi d’improvviso al centro del mondo.

La realtà invece è che non solo l’Hiv è una bufala, come è lo stesso Aids, ma che nulla al mondo è causato dai virus, al di fuori di un loro eventuale accumulo eccessivo.

Non abbiamo nel corpo spazi inutilizzati o zone riservate da regalare ai detriti cellulari. Se si blocca il regolare ritmo metabolico della nutrizione (anabolismo o rinnovo costruttivo cellulare) e della pulizia (catabolismo o disgregazione-espulsione cellule morte), la ovvia conseguenza è l’intasamento, l’indebolimento e lo stato di malattia del corpo intero.


Ma, se il virus è innocente, quale è la vera causa di malattia?

Ovvero, dove si trova la malattia? Nel virus? No.

Dove allora? Nell’accumulo irregolare e patologico del virus.

Di chi è la colpa di questo accumulo? Della droga che abbassa il numero dei linfo-leucociti, delle ore di sonno perse, dell’alcol e del fumo che demoliscono irrimediabilmente, della carne e del pesce che causano continue leucocitosi nel corpo fruttariano dell’uomo, del latticino che intasa, acidifica e letargizza, del cibo cotto che non nutre ma deruba il corpo di preziosi nutrienti, dei farmaci che scassano il sistema immunitario, e così via.


Una persona normale, che elimina i fisiologici rifiuti corporali entro le 24 ore, che respira e pensa in modo costruttivo, che vuol bene a se stesso, agli altri e alla natura che gli sta intorno, che si muove abbastanza e riposa abbastanza, non avrà mai e poi mai un accumulo virale e un problema virale.

Solo quando il corpo si intossica, si ossida e si intasa più velocemente del suo tasso di auto-pulizia e di detossificazione, va in stato di toxemia o tossicosi.

Ed è proprio questa toxemia che si dirama in una miriade di forme degenerative chiamate malattie, che sono diverse solo in apparenza, prendendo nome dai punti deboli individuali in cui esse colpiscono, ma che sono in realtà riconducibili tutte al medesimo problema dell’intossicazione. Chi è colpito al naso parlerà di rinite, chi al fegato di epatite, chi al pancreas di pancreatite, chi allo stomaco di gastrite, chi all’intestino di enterite, e via discorrendo.

Ogni microbiologo, e persino ogni virologo, ti può confermare che i virus sono niente altro che materiale morto più di un morto, privo di vita e di movimento, privo di sensibilità e di intenzioni, privo di proprietà e facoltà. Ogni scienziato ti dirà che il virus non è altro che una microscopica pietruzza.

Eppure i giocherelloni che si trastullano coi microscopi elettronici, e che perdono evidentemente di vista l’orientamento e il senso della realtà, non esitano ad attribuire a quelle pietruzze proprietà come il vivere e morire, il nascondersi e giocare a rimpiattino, l’iniettarsi, l’incubarsi, il riattivarsi, il comandare, lo stare all’erta, l’invadere, il travestirsi, l’inscenare, il devastare, il divorare batteri, l’indossare mantelli e capsidi di Armani o Valentino, e chi più ne ha più ne metta.

Strano che nessuno abbia ancora notato i virus andare al night, a passarsi una allegra serata.

Tutti i problemi patologici trattati in cliniche ed ospedali, definiti come batterici, virali e fungali, sono in realtà causati regolarmente da perversioni dietetiche e psicologiche, da blocchi funzionali del sistema, ovvero dalla solita toxemia o tossicosi.

"Il grado di sporcizia interna dell’individuo medio è qualcosa di inimmaginabile", annotava Arnold Ehret (1866-1922) agli inizi del secolo scorso, quando la gente viveva tutto sommato in modo molto più naturale e tranquillo di oggi.

Non scordiamoci che il medio cittadino di oggi si avvelena almeno una quarantina di volte al giorno, secondo gli studi condotti in America dalla ANHS (American Natural Hygiene Society).

Parlando di batteri, gli streptococchi sono residenti normali ed onnipresenti della gola umana. Quando viene il mal di gola vengono d’improvviso messi sotto accusa. Ma non può essere lo streptococco innocente per 11 mesi e delinquente sotto Natale, o comunque nei giorni topici della malattia.

Lo streptococco è sempre il medesimo, non cambia carattere e non incattivisce per qualche capriccio del destino.

Chi è, e cosa è allora che cambia?

Siamo noi che cambiamo i nostri connotati, e che da non-suscettibili e resistenti diventiamo suscettibili e non-resistenti.

Perché questo? Perché abbiamo commesso degli errori e incrementato il tasso di toxemia, superato il punto di massima tolleranza, addizionato la goccia traboccante a un vaso che già era evidentemente pieno.

La causa di tutte le malattie sta in due semplici parole che sono la suscettibilità e la bassa resistenza immunitaria, immunitaria ai cibi e ai comportamenti balordi, ben s’intende, e non ai batteri e ai virus.

Che cacchio serve immunizzarci a qualcosa che abbiamo già dentro di noi fisiologicamente da quando nasciamo a quando moriamo, come i batteri, i funghi ed i virus?

Quello a cui non siamo e non saremo mai immunizzati sono i non cibi, le carni, il pesce, i formaggi, i cibi cotti, l’alcol, il tè ed il caffè, le vitamine sintetiche e i minerali inorganici degli integratori, le cole e le gazzose, lo zucchero industriale e il sale, le imposizioni innaturali, i sentimenti di odio, le cattiverie gratuite contro persone ed animali.


E’ il sistema immunitario il vero padrone, il direttore d’orchestra della situazione. E’ il corpo stesso che causa, pianifica, organizza e detta le crisi di detossificazione batteriche, fungali e virali. Il modo e il posto in cui il corpo sceglie di realizzare il suo percorso detossificante e ripristinante, il suo piano di espulsione dell’accumulazione microbica, determina il nome della malattia.

Solo il corpo umano ha il potere, l’intelligenza, le risorse, la determinazione unitaria per instaurare ed avviare il processo detossificante chiamato malattia.

E’ assurdo, inguardabile, bambinesco, addirittura demenziale ed indegno dell’intelligenza umana, ritenere che batteri, virus e funghi, possano comunicare, organizzare, tramare, agire in concerto, e condurre in porto un progetto complesso e ordinato chiamato malattia.

Come scrivevo, esiste al mondo un’industria che non va mai in crisi e si chiama industria della paura e del terrore. Uomo spaventato, uomo domato. Uomo vaccinato, uomo medicalizzato. Lo sa molto bene il cartello farmaceutico mondiale, nelle salde mani del gruppo Rockefeller.

Il centro del mondo non è Leonardo da Vinci e non è Albert Einstein, non è la Normale di Pisa o la Yale University, non è Oxford o Cambridge, o men che meno la University of California, dove insegna biologia molecolare il più grande biologo vivente, l’odiatissimo Peter Duesberg, ma è la sede della Bayer, della Roche, della GSK, oppure quella della Pfizer.


Quando il corpo seleziona l’area della gola per eliminare gli eccessi di muco (da acidificazione), la gola si infiamma, si ingrossa e duole.

Gli streptococchi proliferano dopo il fattaccio e non prima. Pertanto non sono essi la causa del fatto patologico, ma sono solo la conseguenza. Essi proliferano perché quello è il loro ruolo ed il loro dovere, di fronte a materiale intasante e tossico da consumare. Il loro miglior carburante si chiama muco, e deriva dall’acidificazione del sangue. Potessero parlare i batteri, ci implorerebbero: "dài, mangia carne, riempiti di latticini, di yogurt e di gelati, così ti acidifichi per bene e arriva a noi questo delizioso muco che ci piace tanto!"

Gli streptococchi ce li ha messi dentro il creatore o l’evoluzione. Il muco invece, ce lo mettiamo dentro noi stessi da bravi masochisti ed auto-distruttori quali siamo.

Ecco dove sta il vero batterio e il vero virus da combattere, ecco dove sta la radice o la causa della malattia: siamo noi stessi, e nessun altro al mondo.

Quando un minuscolo organismo, sia esso batterio o virus, è presente nel corpo umano a livelli eccessivi e patologici, e quando esso si decompone nel corpo stesso (batterio) o si accumula in eccesso (virus), solo il completo esaurimento del materiale organico nel corpo o il completo ripristino della pulizia e dell’equilibrio, faranno terminare il processo autoguaritivo.

L’intervento medico-farmacologico può solo bloccare ed interrompere scioccamente il processo di recupero, mediante un abbassamento della vitalità e della reattività del paziente ed una scomparsa provvisoria ed illusoria dei sintomi, che lascia inalterato al suo posto il vero problema della sporcizia ineliminata.

Dare la colpa ai virus significa, quindi, riportare gli spiriti maligni degli esorcisti medievali e le gru con una gamba sola del boccaccesco Chichìbio.

Tutte le affezioni comuni da herpes HHV8 o Kaposi sarcoma herpes, tutti i virus epatici
(epatite B e C), tutti i virus intestinali (Helicobacter pilori), tutti i Papillovirus HPV (e ce ne sono oltre un centinaio, non solo la trentina per i quali la solita opportunista Glaxo-Smith-Kline ha approntato i vaccini e li va imponendo alle povere ragazze di mente debole in ogni continente), tutti i virus e retrovirus inventati (come l’Hiv), tutti i virus EBV (Epstein Barr), l’HTLV-I della leucemia, tutti i virus vescicali (infezione con schistosomi), non sono altro che processi di detossificazione e di auto guarigione.


Il professor Umberto Tirelli (presidente onorario del CICAP - sezione Emilia Romagna), primario della Divisione di Oncologia medica all’Istituto Nazionale Tumori di Aviano (Pordenone), in un suo articolo dal titolo "E’ sempre più evidente il ruolo dei virus", apparso sul Messaggero Veneto nel 1999, ha elencato tali virus, attribuendo loro le peggiori intenzioni possibili ed immaginabili.

Non intendo qui contestare il professor Tirelli come persona, visto che non lo conosco nemmeno. Ma quel suo articolo fa capire come anche le più grosse personalità della medicina, siano rimaste preda dei giochi malandrini della CDC di Atlanta e della disonorevole ondata Aids.

Il 90% della gente ha della placca nelle arterie. Ma questa non è considerata epidemia.
Il 90% evidenzia o nasconde un certo grado di obesità. Ma non è considerata epidemia.
Il 90% ha problemi di vista. Ma non è considerata epidemia.

Il 90% ha problemi ai denti ed ai capelli. Ma non è considerata epidemia.
Il 90% ha problemi di pressione, di artrite. Ma non è considerata epidemia.

La realtà è molto semplice, ed è che organismi similari, soggetti a cibi sbagliati similari, a comportamenti sbagliati similari, a influssi ed inquinamenti similari, a trattamenti farmacologici e vaccinazioni similari, sviluppano gli stessi sintomi. Le epidemie batteriche e quelle virali rientrano tutte in questo schema.

La sola cosa contagiosa al mondo è la diffusione delle pessime abitudini.

La prova che germi e virus non causano malattie, ma che soltanto le accompagnano quando esse si sono già scatenate, sono i postulati di Robert Koch, i quali dicono che, se il batterio è davvero l’agente causatore di malattia, deve essere presente durante la malattia e deve sempre causare la stessa malattia. Ma sappiamo come lo streptococco (e l’esempio vale per tutti i batteri) sia presente non solo nello stato di malattia, ma anche prima, quando eravamo in salute perfetta.

Dunque non può essere lui la colpa. E poi, se davvero fosse lui il mostro, moriremmo tutti, ogni volta che non prendiamo l’antibiotico. Ci sbranerebbe da capo a piedi.

Invece non succede niente. Anzi, se digiuniamo in modo rigoroso e beviamo molta acqua, ci passa velocemente il maldigola, non appena gli streptococchi hanno finito il loro lavoro di muco-divoratori.

Nel caso Aids, il mai isolato Hiv risulta essere presente (solo tramite il segno lasciato dagli anticorpi), in meno del 50% dei casi conclamati Aids. Non è forse questa la prova lampante che l’esaustione, l’esaurimento energetico etichettato impropriamente come Aids, non è affatto causato da virus Hiv o da altri virus, ma da fattori tossici vari?

In effetti, da malattia inventata, l’Aids sta diventando malattia specifica e reale. Sarebbe invece da classificare come malattia da paura e da farmaci immunodistruttori come l’AZT.

La AZT o Azidotimidina, oggi sostituita dal cocktail di farmaci chiamato HAART ("highly active antiretroviral therapy"), veleni potentissimi intesi a sgominare i globuli bianchi, cioè le cellule immunitarie, più veloce di quanto milza e midollo spinale lavorino alacremente a ricostruirle, causando alla fine la distruzione del sistema immunitario, la distruzione del midollo, la distruzione dei tessuti e della flora intestinale.

Negli anni '40, appena dopo il Secondo Conflitto Mondiale, era una nuova malattia, chiamata polio, a sconvolgere l’America e il mondo. Diverse malattie, allora assai diffuse, presero quel nome. Tra di esse, la paralisi infantile, la meningite virale e la meningite asettica.

Ci fu il panico collettivo, come nel caso presente dell’Aids. Dopodiché, il panico divenne furore, e i cartelli farmaceutici orchestrarono una domanda generale di un vaccino risolutore.

La CDC introdusse le nuove direttive diagnostiche che relegarono tali malattie aggiunte al ruolo precedente, per cui solo la paralisi infantile rimase catalogata come polio.

Il vaccino del dottor Salk venne presto scartato, perché i vaccinati si ammalavano di polio dieci volte di più dei non-vaccinati. Ma, nonostante il clamoroso fallimento, Salk rimase nella storia medica come una specie di eroe. Si scelse allora, come sostituto, il vaccino orale Sabin, con effetti non meno controversi.

Il dottor Benjamin P. Sandler, che preveniva con enorme successo la poliomielite, eliminando semplicemente i dolciumi e le bevande gassate-dolcificate dalla dieta dei giovani, venne duramente boicottato.

Chi accusava giustamente le vaccinazioni antipolio di causare esse stesse la polio, venne messo a tacere. A dimostrazione che il gioco è sempre quello solito: vendere farmaci e vendere vaccini, non certo capire e risolvere le cose.

I vaccini, secondo la medicina, sono una versione attenuata dei virus o dei germi accusati di causare malattia. Seguendo la ratio medica, il corpo usa il vaccino come un allenamento per prepararsi meglio al vero assalto della malattia reale. Si creano pure gli anticorpi, che dimostrano come il corpo si è preparato a tale assalto.

Ma l’intelligenza ci dice che, se un corpo può difendersi da un vaccino (che è sempre nuovo arrivato, anche se attenuato), il medesimo corpo è pure in grado di difendersi dalla malattia vera. Sì o no?
Abbiamo o non abbiamo imparato che il sistema immunitario moltiplica le sue difese più volte, in proporzione alla pericolosità del nemico che lo affronta?
Gli anticorpi delle varie malattie proteggono dalle stesse.

Ma nel caso Aids cambia la regola, e gli anticorpi Hiv sarebbero causa di imminente infezione Aids. Un trionfo di logica e coerenza.

Ma allora, dove sta la logica?

I vaccinatori da un lato vogliono provocare anticorpi e immunità per difenderci dalla malattia, e nel caso dell’Aids interpretano gli stessi anticorpi come un segnale di malattia.

Chiediamo ai monatti: gli anticorpi ci proteggono o ci causano Aids? Che si mettano almeno d’accordo.

Se è vero che ci immunizziamo dalle malattie coi vaccini, come mai l’Hiv che è un anticorpo non ci immunizza dall’Aids? Misteri della fede. I preti del Medioevo erano assai meno furbi e truffaldini nel mescolare o dosare i loro diavoli e i loro spiriti maligni.

La realtà nuda e cruda è che nessuno è immune da niente. In natura non esiste il concetto di immunità. Essa è un vero mito.

La stessa parola sistema immunitario è fuorviante. Più corretto chiamarlo sistema difensivo. Tutti i nostri atti producono conseguenze. Tutte le azioni producono delle reazioni.

La parola immune è stata inventata dalla medicina come associata truffaldina al gioco vaccinatorio. Se mi dò una martellata sull’indice vedo le stelle. Se in previsione di tale martellata me ne sono date altre tre nei giorni precedenti, non solo il dito non è immune, ma la martellata finale mi farà ancora più male.

Pensiamo ora ai 600 milioni di lire versati nel 1991 al ministro De Lorenzo per rendere una vaccinazione obbligatoria. Se una ditta elargisce tutti quei soldi, per una semplice firma relativa a un solo mercato, significa che ne guadagnerà almeno 100 volte di più, e che regalare 600 milioni in una manciata di punti-chiave, le porterà un introito di 60 miliardi.

Pensiamo anche ai 300 milioni di € che il governo italiano ha regalato in questi ultimi tempi alle industrie farmaceutiche, con l’ovvio patto di farne restituire almeno la metà ai partiti. Motivazione ufficiale? Spesa per messa a punto vaccino contro la febbre aviaria (che non interessa più a nessuno).

Ed è di questo che bisogna parlare, altro che dei virioni e dei retrovirus, se vogliamo davvero avvicinarci alla verità.

Il fatto che il corpo diventi progressivamente devitalizzato e indebolito dalle pratiche vaccinatorie, e che dunque non prenda la malattia, non la ripeta, non la riproduca, non la rifletta, non significa affatto che esso sia stato immunizzato.

E’ stato semmai messo fuori combattimento dal vaccino.

Dire che il rituale vaccinatorio conferisce l’immunità equivale sostenere che il sole si alza ogni mattina perché qualcuno si inginocchia e lo invoca con delle preghiere.

Qualcuno, a questo punto potrebbe anche chiedersi: e le piante? E la virologia vegetale? Le piante non stanno a dimostrare la propagazione e la moltiplicazione dei virus?

I concetti espressi per i virus animali valgono integralmente anche per il mondo vegetale. Non esistono moltiplicazioni di virus, ma solo condizioni simili di piante messe tutte all’ombra o su terreni per loro inadatti.

Non sono i virus ad attaccare le piante, ma le negative condizioni ambientali a bloccarne il metabolismo e ad impedirne la crescita armonica. La sola differenza con gli umani è che le reazioni delle piante sono più semplici ed immediate. Di fronte a una situazione critica esse tendono a inflaccidirsi e a defungere assai più rapidamente di quanto non succeda nel mondo animale.

E’ più che giusto, dunque, essere contro non solo i vaccini ma anche gli OGM e la Monsanto.

Gli intrallazzi chimico-farmaceutici e la piaga americana e mondiale chiamata Rockefeller, devono essere monitorati e denunciati, contrastati senza esitazione alcuna. Su questo non ci piove. Ma occorre farlo col rigore della scienza, e non con in tasca gli albi di Topolino e di Nembo Kid, o col Giornale dei Misteri.

E’ più che giusto controllarne le mosse sia a livello biochimico che a livello di politiche agricole. Ma tirar fuori i concetti di virus lenti e di virus latenti, di virus tumorali e batteriofagi, di concetti tipicamente Aids applicabili alle piante, fa solo sorridere di pena, e squalifica l’intera lotta del movimento anti-OGM, facendo divertire e sghignazzare i tecnici della Monsanto.

I virologi, considerati singolarmente, potranno essere anche delle ottime persone. Ma, come categoria, hanno il gravissimo difetto del contadino scemo, quello che pretendeva di trainare i buoi col suo carro agricolo, e non viceversa.

Anche nelle piante, come per gli uomini, vale esattamente la stessa legge e lo stesso principio naturale. Piante sane, piante al sole, piante con un minimo di umidità e di humus organico e minerale al suolo, vivono e prosperano in salute senza timore di essere intaccate, e donano salute a chi è adatto a raccoglierne i frutti. Piante all’ombra e prive di nutrizione, inflaccidiscono e defungono in un batter d’occhio, senza causare alcunché a nessuno.

In ultima analisi, tutti ospitiamo nel nostro organismo milioni di funghi, di batteri e di virus anche quando siamo in perfetta forma e salute, anche quando non abbiamo avuto malattie passate, presenti o incipienti. Questa è la prova del nove che funghi, batteri e virus sono totalmente innocenti, in rispetto alle leggi di Robert Koch sui microrganismi.

Koch non si è soffermato troppo sulle piante. Ma possiamo dire tranquillamente che i suoi saggi e scientifici principi, le sue direttive metodologiche, sono applicabili anche alle piante.

Questa è la prova che i vaccinatori e gli inoculatori, i fabbricanti di farmaci e di vaccini, e tutti quelli che stanno nel loro capiente carrozzone commerciale, finiscono per essere terroristi o collusi coi terroristi. Elementi cioè che, pur reputandosi e credendosi persone civili e per bene, finiscono per essere in realtà ed in concreto dei poco di buono.

Come si può chiamare uno che illude il suo vicino di guarirlo, mentre lo avvelena e lo tortura ancora di più? L’unico alibi che possono accampare è l’ignoranza.

Possiamo solo usare pennelli più fantasiosi e toni più vivaci, parlando di monatti e untori, di scribi e farisei, cavalieri non della repubblica ma dell’ansia e dell’isteria collettiva, ovvero macchinisti e piloti della locomotiva del terrore, che continua a seminare il panico tra la gente inebetita, disorientata e disinformata.


Articolo di: Valdo Vaccaro
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Fine dell'articolo stratosfericamente demenziale

Come detto sopra, qualche piccolissima considerazione, senza impegno e solo accennata, visto che qui, come ripetuto più volte, voglio mostrare come l'ossessione rovini la gente e non sbugiardare articoli che, il più delle volte, sono talmente idioti da sbugiardarsi da soli.

L'AIDS non esiste, secondo questa povera gente; i vaccini non servono, sempre secondo questa povera gente. Ma, anzi, vaccini, medicinali, terapie e cure varie sono dannose. Bene, anzi benissimo, per chi ovviamente si vuol fare quattro risate in compagnia leggendo queste cagate mondiali. Quello che mi chiedo io, però, è questo:

- per sparare queste caga...ehm, recensioni, visto l'argomento, avremo a che fare con dei medici professionisti, giusto? Perchè, da come si vendono con questi cialtroneschi diktat ,direi che lo lasciano abbondantemente presupporre. Mah, comunque, nel caso non lo fossero, questo avvalorerebbe ancor di più la mia ipotesi che trattasi di povera gente ossessionata da tutto e da tutti. Altra domandina facile facile:

- se malattie come l'AIDS non esistono e loro ne sono certi, perchè non raggiungono fama, successo e potere, oltra da vere il riconoscimento da tutta la comunità scientifica mondiale e dalla società stessa, dimostrando, SULLA LORO PELLE, quanto dicono? Nel senso: INIETTATEVI UNA BELLA DOSE DI SANGUE INFETTATO (che tanto, non esistendo la malattia, non sarà certamente infettato, ROTFL) e poi fatevi controllare ogni sei mesi, ma solo per provare le vostre teorie, evidenziando come NON VI SIATE INFETTATI PERCHE' LA MALATTIA IN REALTA' NON ESISTE!! No? Vaaaaaaaaaaaabene, come al solito i fuffari raccontafottole si sprecano: prove nessuna, risultati scientifici nessuno, capacità cerebrali negative e mai uno che si offra per dimostrare sulla propria pelle quanto afferma. Bello, vero, raccontare balle e poi non provarle né, tanmtomeno, sostenere una discussione in merito?

Ennesima sbrodolata dei soliti (noti) fuffaroli, complottiati e disinformatori (di professione o amatori), niente di strano direi.

Arrivederci al prossimo ossessionato, sperando sia meno logorroico negli articolo, LOL

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