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mercoledì, febbraio 09, 2011

Tachipirina: morte e distruzione!


Dal blog http://ningizhzidda.blogspot.com/ riprendo questo articolo, tanto per cambiare una sorta di invettiva conto le aziende farmaceutiche accompagnato dalla pubblicità di metodi alternativi e libri in vendita.

lunedì 7 febbraio 2011
DANNI FARMACOLOGICI


Pagina malasanità

Come ridurre i danni della Tachipirina?

di Roberto Gava , tratto da www.informasalus.it Pochi giorni fa, su questo sito all'indirizzo
http://www.informasalus.it/it/articoli/paracetamolo-bambini-asma-allergie.php è uscita la notizia che svela un altro effetto indesiderato del paracetamolo (principio attivo della  famosa Tachipirina o dell’Efferalgan):

“Farmaci con paracetamolo: rischio asma e allergie per i bambini.
La scoperta principale - ha spiegato Julian Crane, lo scienziato che ha coordinato lo studio  - è che i bambini che hanno utilizzato il paracetamolo prima di aver compiuto 15 mesi (il 90 per cento) hanno il triplo di probabilita' in piu' di diventare sensibili agli allergeni e il doppio di probabilita' in piu' di sviluppare i sintomi come l'asma a sei anni rispetto ai bambini che non hanno utilizzato il paracetamolo”.

COMMENTO DEL DR. ROBERTO GAVA:

In realtà, la notizia è tutt’altro che nuova e non solo per il recentissimo studio del The New Zealand Asthma and Allergy Cohort Study Group pubblicato da Wickens e Colleghi lo scorso settembre 2010 nella rivista Clinical & Experimental Allergy e neppure per lo studio del prof. Beasley e Colleghi del Medical Research Institute (sempre Nuova Zelanda) pubblicato nel settembre 2008 dalla prestigiosa rivista The Lancet.
Infatti, gli effetti tossici del paracetamolo (che comunque non è un antinfiammatorio, ma solo un antipiretico-analgesico) sono ampiamente noti da decenni.

In un libro di farmacologia (“L’Annuario dei Farmaci”) che ho pubblicato quasi 20 anni fa con la Casa Editrice Piccin Nuova Libraria (un libro di più di 2000 pagine che raccoglie gli effetti farmacologici di tutti i principi attivi in commercio nel nostro Paese), scrivevo:
“Alle dosi terapeutiche, i più comuni effetti del paracetamolo sono: alterazioni ematologiche, vertigini, sonnolenza, difficoltà di accomodazione, secchezza orale, nausea, vomito, … fenomeni allergici (glossite, orticaria, prurito, arrossamento cutaneo, porpora trombocitopenica, broncospasmo) … Il paracetamolo possiede anche un’elevata tossicità acuta dose-dipendente. I danni sono principalmente epatici … con ittero ed emorragie, ma si può avere anche la progressione verso l’encefalopatia, il coma e la morte. … Ci possono essere pure insufficienza renale con necrosi tubulare acuta, aritmie cardiache, agranulocitosi, anemia emolitica, pancitopenia, …”.
Quello che è più importante, però, è un altro punto. Poco più avanti, in quello stesso libro ho infatti scritto:
“L’effetto epatotossico è esplicato da un metabolita del paracetamolo (l’N-acetil-p-benzochinone) che viene neutralizzato da un sistema epatico glutatione-dipendente. Dopo che le scorte intraepatotocitarie di glutatione si sono esaurite, il metabolita si lega con le proteine del citosol epatocitario (circa 10 ore dopo l’assunzione del farmaco) e svolge la sua azione epatotossica”.
La terapia consta della somministrazione (entro le 10 ore) di acetilcisteina endovena, metionina per bocca o, meglio, glutatione per via parenterale (im o ev).

Ebbene, la letteratura che riporta questi dati è addirittura del 1967 (cfr Journal of Pharmacology and Experimental Therapeutics 156: 285; 1967).
Sono passati 43 anni da allora e il paracetamolo continua non solo ad essere sintetizzato e diffuso in quantità inimmaginabili, ma anche ad essere somministrato a qualsiasi età: è consigliato addirittura nei neonati!

Qual è il problema?
Il problema è che il paracetamolo è un potente farmaco ossidante e consuma le scorte del nostro più importante antiossidante: IL GLUTATIONE! E per di più, quando il glutatione scarseggia, il paracetamolo svolge la sua potente azione epatossica … ma non solo questa.
Ebbene, pensate che:
- Il paracetamolo viene consigliato anche ai bambini piccoli e ai neonati, pur sapendo che i bambini (e i neonati in particolare) sono poveri di sostanze antiossidanti (come il glutatione).
- Sappiamo che la cisteina (aminoacido essenziale per permettere la produzione di glutatione da parte del fegato e del cervello) viene sintetizzata per azione dell’enzima metionina-sintetasi e sappiamo che il mercurio contenuto nei vaccini blocca l’attivazione di questo enzima con la conseguenza che è più facile che si alteri lo sviluppo cerebrale e si incrementi l’incidenza di autismo e del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), due patologie che oggi stanno diventando molto comuni.
- È dimostrato che i bambini autistici hanno il 20% di livelli più bassi di cisteina e il 54% di livelli più bassi di glutatione e questo compromette la loro capacità di detossificarsi e di espellere i metalli come il mercurio (sia alimentare che quello somministrato con i vaccini pediatrici). Questi bambini non dovrebbero mai assumere il paracetamolo, almeno nei primi anni di vita … ma chi sa individuare questi bambini senza eseguire esami adeguati?
- Sappiamo che il mercurio vaccinale non viene facilmente escreto dai bambini sotto i sei mesi di vita (perché viene escreto per via biliare e il fegato del neonato è ancora immaturo).
- È dimostrato che il mercurio entra molto facilmente (e si accumula) nei tessuti cerebrali del bambino, dato che la barriera ematoencefalica è più recettiva. Inoltre, i composti mercuriali alterano, e a dosi elevate bloccano, la mitosi cellulare (danno molto grave specie per il cervello e in età pediatrica, quando il cervello dovrebbe avere un grande sviluppo).

- Se uno si aggiorna, sa che studi scientifici pubblicati nel 2008 e nel 2009 hanno dimostrato che l’assunzione di paracetamolo aumenta la probabilità dei bambini piccoli di ammalarsi di autismo.
Eppure, il paracetamolo viene consigliato tutt’oggi dai Servizi di Igiene Pubblica subito dopo ogni vaccinazione dei neonati, addirittura prima che possano sviluppare la febbre o qualche malessere … Forse si vogliono tranquillizzare le madri che così si accorgono meno dei danni da vaccini, perché questo farmaco blocca molte reazioni iniziali? Ma agendo in questo modo si impoverisce l’organismo di glutatione e si facilitano ancor di più i danni da vaccini nei soggetti che, a nostra insaputa, ne sono particolarmente predisposti!

Cosa si deve allora fare?
1) IL PRIMO CONSIGLIO è quello di non somministrare paracetamolo (almeno abitualmente o come prima scelta) a bambini piccoli, specie se nati immaturi, se hanno assunto farmaci in modo prolungato e se sono stati vaccinati da meno di un mese (ho seguito personalmente il caso di un bambino di pochi mesi, morto nel sonno 26 giorni dopo la vaccinazione, che aveva assunto Tachipirina per una febbre improvvisa solo 3 ore prima del decesso).
2) IL SECONDO CONSIGLIO è di non vaccinare bambini sotto i 2 anni di età e in ogni caso di non accettare più di uno (massimo due) vaccini per volta.

3) IL TERZO CONSIGLIO è che, se proprio si vogliono fare le vaccinazioni pediatriche del primo anno di vita (perché non si è stati capaci di gestire la paura che la propaganda pro-vaccini inculca tanto magistralmente quanto falsamente), si eseguano al bambino, prima della vaccinazione, degli esami ematochimici per capire quant’è la sua capacità antiossidante, quanto è maturo il suo sistema immunitario e quanto funziona la capacità disintossicante del suo fegato.

4) IL QUARTO CONSIGLIO è di cercare un Medico aperto a queste “nuove” conoscenze, dotato di molta Sapienza e Buon Senso, meglio ancora se pratico di Medicina Naturale e di Omeopatia in particolare, che sappia aiutare i genitori ad aumentare le difese aspecifiche di loro figlio e che sappia eventualmente gestire le patologie dei primi anni di vita prima di tutto con trattamenti naturali, tra i quali l’Omeopatia è sicuramente la regina, e poi, se proprio serve, con dosi ben ponderate e personalizzate di farmaci chimici.

5) COME QUINTO CONSIGLIO raccomando ai genitori di approfondire le loro conoscenze di Igiene di Vita e in particolare di Igiene Alimentare: non potete immaginare quante patologie e quanti problemi infantili e adolescenziali si risolverebbero se i nostri bambini mangiassero e vivessero meglio!

Conclusione
Se l’Industria Farmaceutica guadagna sempre di più è anche a causa della nostra ignoranza. Le conoscenze le abbiamo, ma non possiamo più attendere che siano lo Stato o la Medicina Ufficiale a comunicarcele: oggi ognuno deve darsi da fare e cercare di proteggere la salute propria e quella dei suoi cari.
Spesso, nelle relazioni che tengo a qualche convegno sono solito proiettare alla fine questa frase:
“La salute è un prezioso patrimonio, nostro e dei nostri figli: non possiamo metterla nelle mani dell’Industria Farmaceutica o degli attuali Enti Governativi … molto probabilmente, chi lo farà la perderà!”. 

Dr. Roberto Gava
 
P.S.: A proposito di Igiene Alimentare, mi permetto di raccomandare la lettura di due miei libri su questo essenziale argomento:
- Gava R. L’Uomo, la Malattia e il suo Trattamento - Vol. III - Terapie ad azione sul corpo: Igiene di Vita Parte B: Nozioni generali di dietetica, Elementi nutritivi, Lavorazione degli alimenti, Tossicologia alimentare.
- Gava R. L’Uomo, la Malattia e il suo Trattamento - Vol. IV - Terapie ad azione sul corpo: Igiene di Vita Parte C: Caratteristiche nutrizionali degli alimenti, Consigli pratici.
Ricordo che senza il piccolo sacrificio di leggere ogni tanto anche qualcosa di “corposo”, non si acquisiscono informazioni importanti, ma solo notizie che sembrano utili ma che col tempo si sveleranno solo infruttuose sciocchezze  
Dottor Roberto Gava, medico specializzato in cardiologia, farmacologia clinica e tossicologia medica. Omeopata unicista, autore di saggi scientifici come: "Verso una nuova medicina", "Vaccinare contro il tetano?", "Vaccinare contro il papillomavirus?", "Le vaccinazioni pediatriche", "La sindrome influenzale in bambini e adulti", "Alimentarsi meglio per vivere meglio", "Approccio metodologico all'Omeopatia"...

Lo studio in oggetto, il cui sunto è stato riportato anche da quotidiani nazionali, è questo (potete andare a vedervi lo studio pubblicato sulla rivista in questione, se volete maggiore chiarezza):

“Per verificare gli effetti del farmaco sulla salute dei più piccoli, l'equipe coordinata da Julian Crane ha preso in esame quasi 1.500 bambini. Il campione è stato seguito per anni con uno studio prospettico; in questo modo i ricercatori hanno potuto indagare l'associazione tra consumo di paracetamolo nei primi mesi di vita e il rischio di sviluppare l'asma in età scolare. Per farlo hanno reclutato, tra il 1997 e il 2001, 1.105 donne in gravidanza in due centri della Nuova Zelanda, Christchurch e Wellington.

Una
volta nati, i loro figli sono stati controllati a tre mesi, a 15 mesi ed a sei anni di età. Le mamme, di volta in volta, compilavano questionari (sia nei centri di ricerca sia seguiti da personale medico) in cui rispondevano a domande sul consumo di paracetamolo e sulla prevalenza dei sintomi dell'allergia quali respiro sibilante, febbre da fieno, rinite ed eczemi, asma ed eruzioni cutanee. Quando i bambini hanno compiuto sei anni, i ricercatori li hanno sottoposti a test cutaneo per valutare la loro sensibilità ad alcuni dei principali allergeni locali: erba di segale, latte di vacca, peli di gatto e cane e crine di cavallo. Hanno raccolto dei campioni di sangue e hanno analizzato la presenza degli anticorpi IgE, quelli che aumentano in presenza di allergia.

"La scoperta principale  -  dice Julian Crane, autore dello studio - è che i bambini che a cui è stato somministrato il paracetamolo prima di aver compiuto 15 mesi hanno il triplo di probabilità in più di diventare sensibili agli allergeni e il doppio di probabilità in più di sviluppare a sei anni sintomi come asma e respiro sibilante".

Le cause di questo collegamento non sono chiare e, secondo Crane, serviranno altre ricerche per fare luce su questo aspetto. Il dato certo, però, sono le evidenze che mostrano la correlazione tra infezioni polmonari e consumo di paracetamolo. "Il problema - dice il ricercatore - è che questo principio attivo è presente in molti farmaci per la cura del raffreddore e della tosse, e viene somministrato molto liberamente ai bambini piccoli".
Non è la prima volta che studi clinici puntano il dito contro la somministrazione del paracetamolo nei bambini piccoli. Già nel 2008, su Lancet si consigliava 2 di moderarne l'uso durante i primi anni di vita, proprio perché aumentava il rischio di asma (rischio relativo 1,76), ma anche di rinocongiuntiviti (rischio relativo 1,78) e, in misura minore, di eczema (rischio relativo 1,54).

I ricercatori in quello studio retrospettivo avevano valutato 200mila bambini di 31 Paesi tra i sei e i sette anni. L'effetto era dose-dipendente. Un uso moderato, cioè una volta o più all'anno, comportava un rischio tutto sommato contenuto: 1,55 per l'asma, 1,37 per le rinocongiuntiviti e 1,26 per l'eczema. L'uso più frequente, invece, cioè una volta o più al mese, determinava un rischio molto più alto: triplicava nei primi due disturbi e raddoppiava per l'eczema.”

Fine.

Lo studio pubblicato su lancet, a cui si fa riferimento qui sopra, è visionabile (in versione ridotta) a questo link:


Cosa c’è che non va, dunque? Direi che, in generale, ci si ritrova sempre nella stessa situazione complottista interessata: ogni studio che dia un risultato qualsiasi, con o senza alcuna conferma effettiva ed ufficiale, viene preso come spunto per sbrodolare le solite esagerazioni e creare allarmismo, paura e terrore nelle persone al fine di indurle a spendere soldi per comprare i soliti libri, le solite cure alternative, a diffondere notizie e documenti vari al fine di renderli credibili, quali spesso non sono, grazie alla ripetizione degli stessi a destra e a manca (“..se l’ho letto in 50 posti qualcosa di vero ci sarà pure, o no??” è l’intento di questi personaggi!).

Infatti, lo studio in oggetto (e non solo) indica tre precise patologie che “potrebbero” essere più facilmente riscontrabili in bambini che non hanno assunto paracetamolo durante l’infanzia. Il medico che ha condotto lo studio indica che le evidenze ci sono. Così come indica, precisamente, che sono necessari ulteriori approfondimenti per poter affermare con maggiore sicurezza quanto, al momento, ha rilevato con lo studio descritto. Ovviamente, ai complottisti e ai promotori delle cosiddette terapie alternative non interessa, dato il loro consueto pressapochismo fin troppo frequente anche in campo medico.

A supporto di questo, anche lo studio pubblicato su Lancet ha dato risultati simili oltre un anno prima ed effettuato su un numero decisamente maggiore di persone. Questo significa che è realistica la possibilità che il paracetamolo crei questa maggiore propensione ad essere attaccati dalle tre patologie in oggetto, effettivamente. Per i dettagli leggete gli articoli originali ai link postati.

Ma la cosa insulsa, come al solito, sono le esagerazioni e le “attaccature” che mirano a terrorizzare il lettore, soprattutto chi ha bambini piccoli, notoriamente più suscettibili a certe paure. Siamo alle solite, così come gli articoli demenziali che sparlano dei vaccini e delle vaccinazioni (messi sempre dentro come il prezzemolo nei piatti, non si sa mai…) anche in questi casi le esagerazioni si sprecano e rasentano il ridicolo ( rasentano nel migliore dei casi!) e, come quasi sempre accade, per dare il tocco finale al tentativo di raccattare consensi, si butta lì morte, coma, danni permanenti ecc. Vediamo:

“Cosa si deve allora fare?
IL PRIMO CONSIGLIO è quello di non somministrare paracetamolo (almeno abitualmente o come prima scelta) a bambini piccoli, specie se nati immaturi, se hanno assunto farmaci in modo prolungato e se sono stati vaccinati da meno di un mese (ho seguito personalmente il caso di un bambino di pochi mesi, morto nel sonno 26 giorni dopo la vaccinazione, che aveva assunto Tachipirina per una febbre improvvisa solo 3 ore prima del decesso).”

Bravo, dott. Gava. Per prima cosa anche le stesse aziende produttrici ed i siti che spiegano cos’è il paracetamolo indicano che non lo si deve prendere come se fosse acqua  fresca e soprattutto in associazione con altri farmaci e quali. Poi, il fatto che per l’ennesima volta si inserisca un bel trafiletto con la morte dopo una vaccinazione la dice lunga sulla buona fede dello scrivente: sono state fatte solo congetture o per caso anche studi specifici per determinare le cause effettive di morte?? Se si, dove sono? E’ possibile leggerle? O sono le solite dichiarazione di comodo buttate lì ad minchiam per infondere maggior paura nei genitori (tachipirina + vaccino = morte)? E proprio un medico butta lì certe cose senza farle seguire da riferimenti precisi e particolareggiati, nonché documentati?? Quale “medico” in buonafede lo farebbe? Mah!

In pratica queste dichiarazioni hanno lo stesso valore di: “mio cugggino è morto alle 15 di ieri, dopo che alle 13 aveva mangiato pasta al pomodoro e alle 10 aveva preso un’aspirina. Attenzione, gente, l’aspirina uccide nel giro di poche ore o, se vi fa più comodo, la pasta al pomodoro è letale se mangiata a pranzo. Vedete voi…”

In aggiunta e giusto per conoscenza: recentemente ho letto che la FDA ha richiesto approfondimenti in merito al fatto che il paracetamolo possa creare disturbi al fegato, visto il riscontro in alcuni casi studiati.  Qualcosa è già uscito in merito ma, ovviamente, non essendo una notizia di scalpore e, soprattutto, essendo corredata di risultati preventivi rassicuranti e provati (soprattutto in merito ai quantitativi assunti ed all’associazione di farmaci)…. questi personaggi si guardano bene dal pubblicarlo. 

Pubblicano qualsiasi cosa equivoca su cui mangiarci un po’ sopra. E proprio questa, a me sembra (personalissimo parere),  è la vera medicina alternativa!

Arrivederci ai prossimi ossessionati

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