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lunedì, ottobre 25, 2010

Il cancro, una malattia purtroppo seria spesso oggetto di sciacallaggio

Inutile dire che, come fin troppo spesso accade, anche le malattie realmente gravi che colpiscono l'umanità diventano il bersaglio ideale per una serie di ignobili strumentazioni ad opera di ossessionati che, in alcuni casi sempre più frequenti, cercano di trarre vantaggio dal fatto che la scienza ancora non sia arrivata a trovare una cura risolutiva. Chi per propalare qualche idea malsana, chi per farsi pubblicità con articoli semi-demenziali, chi per sponsorizzare qualche "bel" rimedio a base di erbe, bicarbonato e altre fregnace simili.

Qui sotto, con tanto di link di riferimento, metto un articolo secondo il quale il cancro nell'antichità non esisteva e sia stato "inventato" nell'epoca industriale. Quindi, penso io, non si saranno mai trovati casi della malattia fino a circa 200 anni fa, o sbaglio? Leggete, leggete e fatevi un'idea. Dal sito:http://www.anticorpi.info/2010/10/manchester-university-il-cancro-e.html

Manchester University: Il Cancro è Artificiale

Uno studio condotto dagli scienziati della Università di Manchester ha evidenziato come il cancro sia una malattia di matrice umana e di derivazione moderna, provocata da fattori ambientali come l'inquinamento e la alimentazione.
Lo studio delle mummie e della letteratura egiziane e greche - svoltosi a Manchester presso il KNH Centre for Biomedical Egyptology, e pubblicato su Nature - include la prima diagnosi istologica di tumore in una mummia egizia.

Trovare un singolo caso di malattia su centinaia di mummie esaminate, ed una minima percentuale di riferimenti al cancro nelle testimonianze letterarie, dimostra come il cancro fosse estremamente raro nella antichità. Il tasso di malattia è cresciuto in maniera massiccia ad iniziare dalla rivoluzione industriale - in particolare il cancro infantile - dato questo che dimostra come tale incremento non sia dovuto semplicemente alla maggiore aspettativa di vita della popolazione.
La prof. Rosalie David, della facoltà di Scienze Biologiche della Manchester University, ha dichiarato: "Nelle società industrializzate la causa di morte per cancro è seconda solo alle patologie cardiovascolari. Tuttavia nei tempi antichi era estremamente rara. Non vi è nulla in un ambiente naturale che possa provocare il cancro. Quindi deve trattarsi di una malattia artificiale derivante dallo inquinamento e dai cambiamenti nella nostra dieta e stile di vita."

Ha poi aggiunto: "La cosa rilevante del nostro studio è che fornisce una prospettiva storica rispetto a questa malattia. Oggi che abbiamo un quadro completo possiamo fare affermazioni molto chiare sui tassi di mortalità per cancro nelle società antiche. Abbiamo studiato periodi millenari, non soli 100 anni, ricavandone una rilevante mole di dati."
Tali dati includono la prima diagnosi istologica di tumore su una mummia egizia, effettuata dal prof. Michael Zimmerman, studioso esterno al Centro, cattedratico presso la Università Villanova negli Stati Uniti. Ha diagnosticato un cancro del retto in una mummia senza nome, una persona 'normale' che visse nella Oasi Dakhleh durante il periodo tolemaico (200-400 aC).
"Nella antichità" - ha affermato Zimmerman - "non esistevano interventi chirurgici di tal portata, quindi la prova di un tumore non poteva che rimanere intatta. L'assenza di neoplasie nelle mummie deve essere interpretato come la indicazione della loro rarità nei tempi antichi, il che dimostra come il cancro sia provocato da cause connesse alla società della industrializzazione."


Il team ha studiato resti mummificati e testimonianze letterarie per l'antico Egitto, mentre riguardo la Grecia antica, in assenza di cadaveri mummificati, si sono prese in considerazione solo fonti letterarie. Tuttavia ulteriori studi medici di resti umani e animali risalenti a periodi precedenti, perfino della età dei dinosauri, non hanno praticamente riscontrato tracce di cancro.
Le tracce di cancro nei fossili animali, primati non umani e primi esseri umani è scarsa - solo qualche decina, per di più contestata. Un tumore metastatico di origine sconosciuta è stato riscontrato in un fossile di Edmontosaurus, mentre un altro studio ha elencato una serie di possibili neoplasie in altri resti fossili, le quali tuttavia non includevano tipologie di tumori comuni nello uomo adulto moderno.
È stato suggerito che il breve arco di vita degli individui nella antichità avrebbe precluso lo sviluppo del cancro. Anche se questa statistica in linea di principio è plausibile, molti individui in Egitto e Grecia antichi vissero abbastanza a lungo da sviluppare malattie come la aterosclerosi, il morbo di Paget e la osteoporosi.
Un'altra spiegazione della assenza di tumori riscontrabili nei resti umani e animali antichi è quella secondo cui i tumori potrebbero non essersi ben conservati nei resti biologici. Il dottor Zimmerman tuttavia ha condotto studi sperimentali che indicano come la mummificazione conservi le caratteristiche di malignità, e come i tessuti tumorali dovrebbero invece essere soggetti ad una migliore conservazione rispetto ai tessuti sani.

Numerose indagini radiologiche di mummie conservate presso il Museo del Cairo e altri musei in Europa non sono riuscite a produrre alcuna diagnosi di cancro. Nonostante questo risultato, esistono ancora soltanto due pubblicazioni che indichino la microscopica percentuale di cancro nella antichità.
Bisogna risalire al 17 ° secolo per rinvenire la descrizione di operazioni al seno. Le prime relazioni scientifiche nella letteratura risalgono agli ultimi 200 anni, ad esempio il cancro dello scroto negli spazzacamini (1775), il cancro nasale nei fiutatori di tabacco (1761) e la malattia di Hodgkin (1832).
La prof. David - invitata a presentare i suoi studi presso la UK Association of Cancer Registries e il National Cancer Intelligence Conference - ha detto: "Non sono ancora sicura di cosa abbia potuto causare i pochi casi di cancro negli antichi egizi. Forse il fatto che riscaldassero le loro abitazioni con fuochi che emanavano fumo all'interno, oppure bruciando incenso nei templi."
"I dati riguardanti gli antichi egizi" - ha aggiunto - "forniscono prove sia dal punto di vista fisico che letterario, dandoci la opportunità unica di osservare le malattie ed i trattamenti."
"Gli antichi egizi furono molto creativi in materia terapeutica, ed alcuni trattamenti ritenuti magici erano invece efficaci rimedi naturali. Ad esempio, il sedano era utilizzato per il trattamento di reumatismi, elemento che oggi è oggetto di indagine. I loro interventi chirurgici in relazione alle fratture ossee erano eccellenti, e dimostravano una ottima conoscenza della anatomia umana. Gli egizi sono stati gli iniziatori di una nuova metodologia terapeutica, dottrina poi ereditata dai greci, i quali si recavano ad Alessandria proprio per studiare la medicina."
La David ha poi concluso: "Ancora una volta numerosi dati ricavati dallo studio degli antichi egizi, unitamente ad altri dati riscontrati in precedenza, hanno fornito alla società moderna un chiaro messaggio: il cancro è un fenomeno creato dall'uomo, ed è con questi riscontri che dobbiamo fare i conti." 

 
 
Dunque: come dice anche l'articolo, qualche traccia di tumore, in realtà, si è trovata; tumori diversi, certo, sarà che sono passate decine di migliaia di anni o, in altri casi, 2000/3000 anni?? Mah. E poi: si ritrovano pochi casi di tumore e allora si deduce che la malattia era rarissima a quei tempi, il che significa, comunque, che NON E' VERO CHE NON ESISTEVA. Poi: non importa che il materiale su cui lavorare sia così raro? Nel senso: se ho trovato 100 mummie, su centinaia di migliaia di abitanti della terra all'epoca, il fatto che abbia trovato pochissimi casi della malattia significa che era quasi inesistente? Quindi se per esempio fra 5000 anni gli scienziati riesumassero un centinaio di cadaveri (su miliardi di morti) e questi 100 presentassero solo 3/4 casi di tumore significherebbe che ai giorni nostri non esiste (o quasi) la malattia??


Mah, sono proprio brutte le ossessioni di voler dimostrare qualcosa scadendo nel ridicolo ogni volta.


Arrivederci al prossimo ossessionato.



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