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mercoledì, gennaio 12, 2011

Vaccini e autismo: terreno fertile per i soliti imbonitori?

Girando per il web, come già detto, si trovano migliaia di blog e siti che parlano della correlazione tra vaccini e autismo. Ovviamente, il 99% di questi è gestito da personaggi che nemmeno lontanamente hanno a che fare con la medicina, nemmeno per larghe parentele. Ognuno di loro ritiene di aver trovato finalmente la correlazione tra i vaccini (in particolare l’MPR, che molti di quelli che copiano e incollano nemmeno sanno cos’è!) e l’insorgere dell’autismo nei bambini; e perché ritiene questo? Perché copiano e incollano un articolo (o più articoli) da altri blog e siti, in modo tale che dopo qualche centinaio di copia-incolla selvaggi la notizia-bufala sembra vera solo perché riportata innumerevoli volte. E pensare che talvolta spacciano per recenti o risolutivi articoli di anni fa, senza nemmeno accorgersene!.

Basterebbe una persona con un minimo di intelligenza e buonsenso per passare oltre nella quasi totalità dei casi, semplicemente notando che l’autore o l’admin (quasi sempre la stessa persona) nulla ha a che fare col mondo della medicina e ancora meno dei vaccini; quasi sempre, infatti, si tratta del solito complottista anonimo che fa il tuttologo del momento, accusando mezzo mondo di complotti tanto demenziali quanto universali e annunciando che la popolazione mondiale sta per essere ridimensionata del 90% (o “giù di lì”). Ovviamente hanno sempre ragione anche se questo non accade: SUCCEDERA’!!!

Visto che mi sembra inutile copiare uno dei tanti articoli con le solite manfrine tutte identiche e ripetitive, senza capo né coda e frutto di allucinazioni collettive, questa volta rimando a un link con video annesso del sito “luogo comune” di Massimo Mazzucco, il complottista che negli attacchi dell’11/9 (e innumerevoli altri) ha visto la mano pesante degli stessi politici americani (per non dire dei raggi della morte usati per abbattere le torri gemelle, ROTFL!). Questo il link

http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=3498

Ma, in realtà, vi invito a leggere i commenti, soprattutto, per verificare di persona a quale livello di QI si siano ridotti i frequentatori di luogo comune. Basta, infatti, che il Mazzucco scriva qualsiasi fesseria (io ritengo tali quasi tutte le sue uscite ma, ovviamente, ognuno è libero di vederla come vuole, visto la libertà di pensiero e di parola ancora in vigore in Italia) su qualsiasi cosa, vivente o no, perché una moltitudine di pecoroni si scagli contro l’attore principale dell’invettiva del giorno, a prescindere da chi, cosa, quando e dove.

Detto questo vi invito a smettere di ridere dopo aver letto i commenti e, solo successivamente (perché, in questo caso, trattasi di cose serie!), a leggere l’articolo sotto preso da questo link:



L'autismo e le vaccinazioni

(a cura di Donata Vivanti*)
«L'evidenza scientifica smentisce l’esistenza di una relazione causale tra vaccino MMR e disturbi
dello spettro autistico» e «Una parte consistente dell'evidenza epidemiologica non dimostra alcuna
associazione tra vaccino MMR e disturbi dello spettro autistico»: queste le conclusioni
inequivocabili del Comitato Indipendente americano  che negli anni scorsi ha attentamente
esaminato l'ipotesi di un'associazione fra il vaccino trivalente anti morbillo-parotite-rosalia e i
disturbi autistici, conclusioni condivise da varie altre ricerche e pubblicazioni. E tuttavia certe tesi,
pur essendone stata dimostrata l'inattendibilità scientifica, sono dure da sconfiggere! Proviamo a
fare chiarezza con questo nostro approfondimento

Negli ultimi anni, alcuni  genitori di bambini con autismo hanno ritenuto che la somministrazione
della vaccinazione trivalente anti morbillo, parotite e rosolia (nota in inglese con la sigla MMR)
potesse avere causato nel figlio la comparsa dei sintomi di autismo, e in particolare della  forma
cosiddetta "regressiva", che si verifica dal 20 al 30% dei casi, in cui fra il primo e il secondo anno
di vita si osserva una regressione importante delle competenze sociali e comunicative acquisite e
la comparsa di sintomi di autismo.
Queste ipotesi non sono state sottovalutate e numerosi studi di ricerca hanno doverosamente
indagato se tali preoccupazioni fossero fondate e se esistessero indizi di un coinvolgimento del
sistema immunitario del bambino nel determinare l’insorgenza dei sintomo di autismo.

Che cosa sono e come funzionano i vaccini
L'uso di vaccini per prevenire le malattie infettive ha radici antiche e deriva dall'osservazione che le
persone guarite da malattie infettive non si ammalano una seconda volta, anche se esposte al
contagio. Questo succede perché gli agenti infettanti -  virus  o batteri  - che causano le malattie
infettive stimolano da parte dell'organismo infettato  la produzione di anticorpi, cioè di proteine
che si legano a particolari componenti dell'agente infettante, dette antigeni, e ne bloccano l'azione.
Gli anticorpi generati dall’organismo mantengono nel tempo la capacità di riconoscere l’antigene
che ne ha innescato la produzione e impediscono alla malattia di svilupparsi una seconda volta.
I vaccini sono uno strumento prodotto artificialmente per indurre nell’organismo la stessa immunità
indotta da una malattia, senza che l'organismo ne sia infettato e si ammali. L’effetto preventivo
e protettivo dei vaccini dalle malattie si ottiene attraverso l’inoculazione di agenti patogeni morti o
inattivati (cioè trattati in modo da non potersi moltiplicare nell’organismo e infettarlo) o di loro parti,
che sono riconosciuti dall’organismo come agenti estranei (i già citati  antigeni) e provocano la
produzione di anticorpi contro l’antigene iniettato. L’inoculazione del vaccino  crea quindi
artificialmente un’immunità dalla malattia, senza provocare la malattia stessa.
Grazie alle vaccinazioni, molte malattie mortali o gravemente invalidanti - come il vaiolo, la difterite, la poliomielite - sono attualmente sconfitte e la mortalità infantile o le disabilità che ne derivano
sono state drasticamente ridotte. E tuttavia, come ogni intervento medico, anche le vaccinazioni
presentano - seppure raramente - alcune controindicazioni e potenziali, benché rarissimi, effetti
indesiderati, imputabili all'agente patogeno utilizzato, specie se "attenuato" (cioè inattivato). I
vaccini contenenti agenti patogeni attenuati - sebbene raramente, lo ripetiamo - possono infatti
indurre la malattia che dovrebbero prevenire o le sue eventuali complicanze in organismi che
presentano una ridotta capacità - permamente o transitoria - di produrre anticorpi.
Lo stato di salute dei bambini da sottoporre a vaccinazione con agenti attenuati dovrebbe quindi
essere  accuratamente accertato preventivamente,  per evitare la pur rarissima eventualità di
indurre attraverso il vaccino la malattia o le sue complicanze, tra le quali l'encefalite post-vaccinica
(il termine encefalite  indica i processi infiammatori che interessano appunto l'encefalo - ovvero il
sistema nervoso centrale - conseguenti prevalentemente a infezioni virali, ma anche a infezioni
batteriche o micotiche. I sintomi tipici sono cefalea, vomito, febbre, letargia estrema e in alcuni casi
coma. Nella fase acuta della malattia si verificano spesso disturbi della vista, compromissione
dell'udito, paralisi facciale. Conseguenze permanenti dell'encefalite possono essere cecità, sordità,
epilessia e demenza). Per questo motivo, al momento di somministrare qualunque vaccino, viene
richiesto ai genitori se il bambino sia in perfetto stato di salute, ed è importante che la presenza di
pur minimi malesseri, come un raffreddore o un disturbo intestinale, non venga sottovalutata.

Vaccino trivalente MMR e autismo

Donata Vivanti, presidente di Autismo Italia
I vaccini anti morbillo, parotite e rosolia vengono per lo più somministrati combinati attraverso la
vaccinazione trivalente MMR, perché la loro combinazione in una somministrazione unica si è
dimostrata più efficace nel prevenirle. Pur non obbligatoria attualmente in Italia, la vaccinazione
MMR non può essere considerata solo un'opzione trascurabile. Il morbillo, infatti, è  una
malattia infettiva grave, che causa una morbilità e una mortalità significative e può comportare
una gravissima complicanza a livello del sistema nervoso centrale, la pan-encefalite sclerosante
subacuta (PESS) (si tratta di una rara malattia degenerativa del sistema nervoso centrale, causata
dalla persistenza di un virus del morbillo nel sistema nervoso centrale, che si verifica in media a
distanza di nove anni dalla malattia. La PESS è un'enecefalite a lenta evoluzione, caratterizzata da
gravi lesioni cerebrali, con una progressiva perdita di tutte le funzioni cognitive, spasmi mioclonici e
convulsioni. Il vaccino contro il morbillo riduce in maniera significativa la possibilità di sviluppare la
PESS, così come dimostrato dalla sostanziale eliminazione dei casi di PESS dopo l'introduzione
del vaccino contro il morbillo, sebbene la malattia sia stata raramente riscontrata in bambini che
avevano ricevuto il vaccino contro il morbillo. I bambini di età inferiore a un anno, malnutriti, con compromissioni del sistema immunitario o affetti da patologie croniche sono particolarmente
suscettibili all'infezione pan-encefalite sclerosante subacuta).
Benché poi non altrettanto gravi, la parotite e la  rosolia comportano pure il rischio di gravi
complicazioni. Infatti la parotite - benché meno frequentemente  del morbillo - può a sua volta
causare encefalite, mentre la rosolia contratta dalla madre durante le prime fasi della  gravidanza è
stata correlata alla   sindrome da rosolia congenita, che comporta danni cerebrali, deficit
sensoriali e condizioni di tipo autistico nel bambino.
Secondo il Centro per il Controllo delle Malattie Infettive di Atlanta (USA), il morbillo causa
polmonite in un caso su 20,  encefalite  in uno su 2.000 e  morte  in uno su 3.000 nei Paesi
industrializzati (in un caso su 5 nei Paesi in via di sviluppo). La parotite causa encefalite in un caso
su 300, mentre la rosolia contratta durante la gravidanza causa la sindrome da rosolia congenita
in un caso su 4. La vaccinazione trivalente MMR, invece, può causare encefalite o reazioni
allergiche gravi in un caso su un milione.
Come mai allora si è creato tanto allarmismo nei confronti della vaccinazione MMR in relazione
all’autismo? Due fattori contribuiscono a identificare nell’effetto dei vaccini una possibile causa di
autismo:  l'età di insorgenza dei sintomi più caratteristici, che non emergono fino al secondo
anno di vita del bambino (all'incirca lo stesso momento in cui viene somministrato il vaccino la
prima volta) e l'apparente incremento dell'incidenza dell’autismo.
I sostenitori del legame fra vaccino MMR e autismo  si basano sul riscontro del drammatico
aumento dei casi di autismo negli ultimi due decenni, in apparente concomitanza con la diffusione
dell’uso del vaccino MMR. In effetti, Loring Dales, Sandra Jo Hammer e Natalie J. Smith - in
uno studio pubblicato nel 2001 riguardante le loro  analisi dei casi di autismo registrati presso il
Dipartimento dei Servizi per l’Età Evolutiva della California - hanno riscontrato un aumento dei casi
di disturbo dello spettro autistico del 572% circa dal 1980 al 1994. Dal canto loro, sempre nel 2001,
James A. Kaye, Maria del Mar Melero-Montes e H. Mumps Jick hanno indicato una tendenza
analoga in Europa, con un aumento di sette volte dell’incidenza annuale delle diagnosi di autismo
nei bambini del Regno Unito dal 1988 al 1999. I timori, dunque, di una presunta responsabilità  del
vaccino MMR nell’aumentata incidenza dell’autismo sono stati ripresi dai media e alcuni genitori
hanno deciso di rifiutare le vaccinazioni ai propri bambini nel tentativo di proteggerli dall’insorgenza
dell’autismo (J.T. Manning, 1999).
Bernard Rimland, poi, ha ipotizzato nel 2000 che la «medicalizzazione eccessiva» produca un
paradosso secondo il quale le vaccinazioni - pur proteggendo i bambini contro malattie acute - allo
stesso tempo  aumenterebbero la suscettibilità alle malattie croniche, compresi l’autismo, l’asma,
l’artrite, le allergie, le disabilità dell’apprendimento, il morbo di Crohn e il disturbo da deficit di
attenzione e iperattività. Nel sottolineare che il numero di vaccini somministrati ai bambini in età
scolare ha raggiunto una media di 33, Rimland ha accusato l’«industria dei vaccini» di non testare
correttamente i suoi prodotti prima di diffonderne  l’uso su larga scala, concludendo che la ricerca
su questo problema  avrebbe dovuto costituire una «priorità
assoluta».  Alcuni studi hanno inizialmente indicato una potenziale correlazione  fra il vaccino MMR e
l’apparente aumento nell’incidenza dell’autismo. Nel 1998 il ricercatore inglese Andrew Wakefield
riportò in un articolo su «Lancet» la descrizione di dodici casi clinici di bambini che lamentavano
disturbi gastrointestinali, ai quali era stata diagnosticata una particolare forma di anomalia
intestinale (ovvero l’iperplasia dei noduli linfatici ileali). In otto dei dieci bambini veniva anche
riferita l’insorgenza entro un mese dalla vaccinazione MMR di disturbi del comportamento tipici
dell’autismo. L’articolo ipotizzava  in sostanza che il vaccino causasse infiammazione intestinale
con aumento della permeabilità e passaggio nel sistema nervoso centrale di sostanze tossiche che
darebbero luogo all’autismo. Gli autori concludevano che  «l’uniformità delle alterazioni patologiche
intestinali e il fatto che studi precedenti hanno riscontrato disfunzioni intestinali in bambini con
disturbo dello spettro autistico suggeriscono un’effettiva correlazione che riflette un unico processo
patologico».
Nel  2002, un secondo articolo di Wakefield sosteneva che il genoma del virus del morbillo era
presente nelle biopsie intestinali di 75 bambini con autismo su 90 e solo in 5 su 70 controlli e
descriveva «una nuova variante di autismo» associata ad infiammazione intestinale. Non chiariva
tuttavia se il genoma apparteneva al virus presente in natura che causa l’infezione da morbillo o al
virus modificato presente nel vaccino.
Com'era prevedibile, la notizia provocò in Gran Bretagna e nel mondo un immediato collasso
della fiducia nei programmi di vaccinazione, oltre che nel numero dei bambini sottoposti a
immunizzazione contro morbillo, parotite e rosolia. Contemporaneamente, cominciarono a
comparire  segnalazioni aneddotiche da parte dei genitori. Quattro di loro, essendo medici,
furono chiamati a testimoniare ad un’udienza del Congresso Nazionale degli Stati Uniti
sull'Autismo e riferirono che i loro bambini, dopo  la vaccinazione, avevano mostrato cambiamenti
del comportamento, disturbi intestinali e diagnosi di autismo.

I risultati delle ricerche sulla correlazione fra vaccini e autismo
In seguito al clamore suscitato dal primo articolo  di Wakefield, Il Centro per il Controllo delle
Malattie (CDC) di Atlanta (USA) e l'Istituto Nazionale della Sanità degli Stati Uniti (NIH) hanno
riconosciuto la necessità che  un Comitato Indipendente esaminasse attentamente l'ipotesi
dell’associazione fra vaccino MMR e autismo, valutando la sicurezza di altri vaccini, al fine di
fornire una guida per tutti coloro che ne fanno uso (medici e popolazione).
Per evitare eventuali reali o presunti conflitti di interesse, i membri candidati del Comitato furono
selezionati sulla base di criteri severi, che escludevano chiunque avesse partecipato a studi di
ricerca sulla sicurezza dei vaccini, avesse ricevuto fondi da parte di case produttrici di vaccini o
loro compagnie affiliate, o avesse preso parte a comitati di consulenza sui vaccini. I risultati della
valutazione del Comitato sono riportati nel rapporto intitolato  Immunization Safety Review:
Measles-Mumps-Rubella Vaccine and Autism.

Il Comitato ha preso in esame le numerose ricerche sull'ipotesi vaccino MMR-autismo e ha così
concluso:
1. L'evidenza scientifica smentisce  l’esistenza di una relazione causale tra vaccino MMR e
disturbi dello spettro autistico.
2. Una parte consistente dell'evidenza  epidemiologica non dimostra alcuna associazione tra
vaccino MMR e disturbi dello spettro autistico.
Inoltre, il Comitato non trovò alcun meccanismo biologico in grado di supportare l'ipotesi di
tale relazione. Sebbene sia teoricamente possibile che un'infezione virale causata dal vaccino possa colpire il sistema nervoso centrale, provocare una risposta autoimmune e infine causare
autismo, i ricercatori non hanno osservato alcuna evidenza di questo tipo di processo.
Altre eminenti associazioni mediche - l'Accademia Americana dei Pediatri, l'Organizzazione
Mondiale della Sanità e le autorità sanitarie inglesi - per le identiche ragioni  sono giunte alle
stesse conclusioni, negando qualunque relazione tra vaccino trivalente e autismo e scagionando
il vaccino senza ombra di dubbio.

Va ricordato poi che fra il 1998 e il 2002 una serie di articoli scientifici avevano fornito evidenze
inconfutabili analoghe, escludendo l’associazione tra autismo e somministrazione del vaccino
MMR. Nel 2001, ad esempio, James A. Kaye e altri pubblicarono un’analisi longitudinale dei dati
ricavati dal database della ricerca medica generale della Manchester University, trovando un
drammatico aumento dell’incidenza annuale delle diagnosi di autismo negli ultimi dieci anni (da 0.3
casi su 10,000 nel 1988 a 2.1 casi su 10,000 nel 1999), mentre la prevalenza della vaccinazione
MMR nei bambini restava virtualmente costante nel periodo di tempo analizzato (97% del
campione). Se il vaccino MMR fosse stato il principale responsabile dell’aumento di incidenza di
autismo riscontrato, allora ci si sarebbe aspettato che l’incremento del rischio di diagnosi di
autismo si arrestasse velocemente dopo la stabilizzazione dell'uso del vaccino.  Invece nello
studio di Kaye era chiaro che  questo non era successo e che quindi non esisteva alcuna
correlazione fra la vaccinazione MMR e l’incidenza  di autismo negli anni presi in esame.
In uno studio analogo negli Stati Uniti, Loring Dales e altri (2001) riscontrarono gli stessi risultati
sui dati relativi all’autismo registrati presso il  Dipartimento dei Servizi per l’Età Evolutiva della
California nel periodo dal 1980 al 1994. Ancora una volta, l’analisi della tendenza nel tempo non
mostrava una correlazione significativa  fra l’utilizzo del vaccino MMR e il numero di casi  di
autismo. Benché l’utilizzo del vaccino MMR rimanesse assolutamente costante nel periodo
esaminato, nello stesso periodo si riscontrava infatti un aumento costante dei casi di autismo.
Va notato che l’aumentata incidenza di autismo trovata in questi due studi riflette più
probabilmente  un'aumentata conoscenza dei disturbi dello spettro  autistico da parte del
personale sanitario e della popolazione generale, così come pure un cambiamento dei criteri
diagnostici, piuttosto che un aumento reale nell’incidenza del disturbo (Kaye e altri, 2001).

E ancora, nell’aprile 2002 il Vaccine Education Center del Children's Hospital di Philadelphia,
USA, evidenziava  i punti deboli dei lavori di Wakefield e affermava che tutti gli studi scientifici
sull’insorgenza dell’autismo concordano con l’ipotesi che l'autismo sia una malattia che origina in
una fase precoce della gravidanza, prima della nascita del bambino. Brent Taylor e colleghi,
ad esempio, esaminarono la relazione tra MMR e la cosiddetta «nuova variante di autismo»
associato a infiammazione intestinale, descritta da Wakefield, comparando il numero di bambini
con autismo e sintomatologia gastrointestinale prima e dopo il 1988 (anno di introduzione della
vaccinazione MMR in Inghilterra): nessuna differenza venne riscontrata. Nel novembre del 2002, poi, in uno studio retrospettivo su 535.544 bambini di età compresa tra 1 e
7 anni, vaccinati con MMR tra il novembre del 1982  e il giugno 1986 in  Finlandia, non risultò
alcun aumento dei ricoveri per autismo  dopo la somministrazione della vaccinazione MMR.
Inoltre nessuno dei bambini con autismo venne ricoverato per disturbi infiammatori dell'intestino,
né fu identificata alcuna associazione tra vaccinazione MMR, casi di encefalite, meningite e
autismo.
Anche uno studio retrospettivo sulla coorte dei bambini nati in  Danimarca  dal 1991 al 1998
(573.303 bambini) - di cui 440.665 (82%) erano stati vaccinati con l’MMR - porta un'ulteriore forte
evidenza  a sfavore dell'ipotesi  che la vaccinazione contro morbillo, parotite e rosolia provochi
l'autismo, dimostrando che non erano state riscontrate associazioni tra l’età di insorgenza di
disturbi autistici e l'età della somministrazione del vaccino MMR, la data della vaccinazione e il
tempo trascorso dalla vaccinazione stessa alla comparsa dei sintomi autistici.

Ma non basta. Fra il 2003  e il  2004  altri diciannove studi epidemiologici esclusero
l’associazione tra vaccinazione MMR e disturbi autistici. Nel luglio del 2003, una review sistematica
di tutti gli studi epidemiologici disponibili nella letteratura biomedica sull'argomento non ne trovò
nemmeno uno che potesse suggerire associazioni tra autismo e vaccinazione MMR. Nell’agosto
del 2003, anzi, uno studio britannico affermò che l’apparente aumento di casi di autismo nel Regno
Unito si era arrestato dopo il picco registrato nel 1992. Si dimostrava inoltre che l'aumento di
casi potrebbe essere stato causato dalla maggiore attenzione verso la patologia e da una serie di
modifiche dei criteri diagnostici. Il  plateau  raggiunto rappresenta un'ulteriore prova contro
un'associazione con il vaccino MMR.

Il giornalista inglese del «Sunday Times» Brian Deer, che ha accusato in un'inchiesta il ricercatore Andrew Wakefield di scopi «più commerciali»
che scientifici
Dal 2002, inoltre, la maggior parte dei coautori degli articoli di Wakefield incominciarono  a
dissociarsi dalle argomentazioni di quest'ultimo. Nel mese di marzo di quell'anno, infatti, John
Walker Smith,  senior author  della ricerca di Wakefield del 1998, sconfessava le conclusioni
dell’articolo e sottolineava la sua convinta adesione alla vaccinazione MMR, con cui erano stati
immunizzati anche tre dei suoi nipotini. Nel novembre del 2003, Simon Murch, uno degli autori del
primo articolo del «Lancet», dichiarò che non c'era alcuna associazione tra autismo e vaccino
MMR  e si rivolse all'opinione pubblica britannica con un appello in favore della vaccinazione
stessa. E ancora, nel mese di marzo del 2004, dieci dei dodici autori dello studio di Wakefield e
colleghi firmarono una dichiarazione in cui  ritiravano formalmente le conclusioni del loro
lavoro del 1998. All'appello mancavano solo Wakefield e John Linnel, che non è più stato
rintracciato. Poco tempo prima, nel febbraio del 2004, era stata un'inchiesta del «Sunday Times» a sollevare
dubbi su quella ricerca, dal punto di vista etico, facendo emergere il conflitto d’interesse del
dottor Wakefield, che aveva ricevuto un finanziamento di 81.800 euro da un gruppo di avvocati i
quali intendevano condurre azioni legali contro le ditte produttrici di vaccini. Il redattore capo
di «Lancet» dichiarò che «se lo avesse saputo non avrebbe pubblicato l’articolo di Wakefield».
Nel maggio del 2004, poi, il Comitato Indipendente di esperti (The Immunization Safety Review
Committee) che già nel 2001 aveva concluso sulla non evidenza di un'associazione tra
vaccinazioni e comparsa di disturbi dello sviluppo, affermò che vi sono «consistenti evidenze di
un'assenza di associazione» e che il vaccino MMR non era associato con l’autismo.
Nel 2008, infine, uno studio del Guy's Hospital, della Health Protection Agency e della Manchester
University ha testato la presenza di anticorpi anti-morbillo in bambini con e senza autismo e
non ha trovato  alcuna differenza fra i due gruppi, né  alcuna evidenza di un legame fra
autismo e vaccinazione trivalente anti morbillo-parotite-rosolia. I risultati di questo studio si
basano sull’esame di un campione di popolazione costituito da 250 bambini di età compresa fra i
10 e i 12 anni, selezionati tra 57.000 bambini nati fra il 1990 e il 1991 in un’area del sud
dell’Inghilterra. Il campione studiato comprendeva 98 bambini con disturbo dello spettro autistico e
due gruppi di controllo, rispettivamente di 52 bambini con disturbi dell’apprendimento, ma senza
autismo e di 90 bambini con sviluppo normale. Alcuni dei bambini con autismo esaminati avevano
presentato un quadro regressivo. Tutti i bimbi studiati erano stati vaccinati con il vaccino trivalente
MMR. Dai bambini esaminati erano stati prelevati campioni di sangue per verificare la presenza in
circolo di virus del morbillo o di livelli di anticorpi superiori alla norma, che indicassero la
persistenza dell’infezione da virus del morbillo o  una risposta immunitaria anomala. I risultati
dell’analisi hanno dimostrato che nei campioni di sangue esaminati non vi era alcuna differenza
fra i due gruppi di bambini in termini di virus del morbillo circolanti o di livelli di anticorpi. I
risultati non cambiavano nei casi che avevano presentato una regressione rispetto agli altri. Inoltre,
contrariamente a quanto asserito da Wakefield, non  c’era alcuna evidenza di sintomi intestinali
(enterocolite) nel gruppo dei bambini con autismo,  che avessero o meno presentato una
regressione.
Quest'ultimo, dunque, è il più recente e ampio studio che non è riuscito a trovare alcun legame fra
vaccinazione trivalente MMR e autismo, smentendo l’ipotesi di un ruolo causale del sistema
immunitario del bambino. La maggioranza dei bambini con autismo non presenta alcuna evidenza
di malattia autoimmune ed è quindi improbabile che  l’autismo sia scatenato o causato da una
produzione di auto-anticorpi contro il tessuto cerebrale prodotti dall’organismo del bambino. Il
mancato riscontro di  malattie autoimmuni e di evidenze di una relazione fra sistema immunitario
del bambino e autismo rafforza l’ipotesi che le eventuali cause ambientali dell’autismo non siano in
grado di compromettere lo sviluppo del sistema nervoso del bambino dopo la nascita, ma possano
eventualmente interferire con lo sviluppo del cervello fetale durante le prime fasi della vita intra-
uterina.
Forse Wakefield aveva preso un abbaglio o forse era rimasto volutamente abbagliato; questo è
quanto emerge dall’ articolo pubblicato dal «British Medical Journal», che riprende i risultati
dell'inchiesta del giornalista inglese  Brian Deer  per conto del «Sunday Times» e del canale
televisivo «Channel 4». Secondo Deer, la vera ragione della crociata di Wakefield contro il vaccino
trivalente non va ricercata nel contesto scientifico quanto, piuttosto, in quello commerciale: nove
mesi prima dell'articolo su «Lancet», infatti, lo stesso specialista aveva sottoposto all'Ufficio
Brevetti di Londra  la domanda per un innovativo vaccino per il morbillo, oltre ad alcune cure
per le malattie infiammatorie croniche intestinali  e per l’autismo. L’articolo del «Lancet» e le
successive conferenze stampa, i pareri e le dichiarazioni rilasciate da Wakefield si inquadrerebbero perciò, secondo il giornalista inglese, più in una campagna di marketing per i
propri prodotti che nell'ambito della corretta informazione scientifica.

Il discusso ricercatore inglese Andrew Wakefield
La vicenda della responsabilità del vaccino MMR nel causare autismo  impartisce alcuni
importanti insegnamenti. Prima di tutto eventi concomitanti nel tempo  non sono
necessariamente correlati in un rapporto di causa-effetto. Il fatto che il vaccino MMR venga
somministrato di routine più o meno alla stessa età in cui viene identificato l’autismo rafforza il
sospetto di un legame fra i due eventi, ma non prova che vi sia un nesso causale.
In secondo luogo, il legame MMR-autismo rivela brillantemente  la natura autocorrettiva della
scienza: come molte ipotesi scientifiche, quella della correlazione MMR-autismo - pur ragionevole
quando fu inizialmente proposta - risultò essere scorretta e come tale dovrebbe essere
riconosciuta. Tuttavia, in terzo luogo, la questione MMR-autismo illustra  la perseveranza delle
idee scorrette anche a fronte di convincenti evidenze del contrario.
Wakefield, infatti, continua tuttora a tenere conferenze sull'autismo e sulle sue terapie, si rifiuta di
rispondere alle accuse di Brian Deer e riesce a mantenere una propria credibilità grazie ad alcuni
argomenti che nulla hanno a che fare con il rigore della scienza. Uno degli argomenti preferiti a
difesa delle sue ipotesi è che la storia della scienza è punteggiata di episodi di rifiuto nei confronti
di pionieri e delle loro scoperte, citando ad esempio Galileo, Lister (e le sue tecniche antisettiche),
Pasteur e le sue teorie sui germi. E tuttavia i pionieri della scienza furono perseguitati in tempi in
cui la scienza era molto meno riconosciuta e, in certi casi, le critiche alle loro idee provenivano da
autorità religiose. In secondo luogo, la base del metodo scientifico è che l'onere della prova sia a
carico di colui che pretende il riconoscimento delle sue teorie: le  idee di Galileo, Lister e
Pasteur hanno superato le critiche perché la loro attendibilità scientifica può essere dimostrata.
Un altro argomento correlato sempre da parte di Wakefield è l’accusa di "complotti" a censura
delle sue ipotesi: come possiamo escludere che le multinazionali del farmaco, le istituzioni ufficiali
o le associazioni professionali non siano coinvolte in qualche "mostruoso complotto" per tenere
nascosta al pubblico la pericolosità dei loro prodotti (come il vaccino MMR)?
Tanto per cominciare,  non esistono riscontri storici  di episodi del genere in passato: il
miglioramento dello stato generale di salute della  popolazione non è una minaccia per la
professione medica e i medici acquisiscono credito curando le malattie, non causandole. Quando
la polio è stata sconfitta, i polmoni d’acciaio sono diventati virtualmente obsoleti, ma nessuno si è
opposto al progresso in nome dei cambiamenti che si sarebbero verificati negli ospedali, né i
medici piangeranno - se mai ci arriveremo - dopo la sconfitta dell'autismo.
Eppure, nonostante le smentite della comunità scientifica e benché ad oggi  nessuna nuova
ricerca abbia riproposto in modo credibile il rischio di autismo in seguito alla vaccinazione
MMR, l’ipotesi di Wakefield continua a destare allarme nella popolazione, inducendo una resistenza verso la vaccinazione trivalente MMR e, più in generale, sfiducia verso le vaccinazioni
infantili in generale. Con danni non da poco: «In un solo colpo - afferma il "British Medical Journal"
- Wakefield ha minato il programma di vaccinazione  contro morbillo, parotite e rosolia del
Regno Unito e, successivamente, nel mondo».
L'importanza di dar credito agli studi che dimostrano la mancanza di connessioni di causa-effetto
fra vaccino MMR e autismo trascende la sola scienza. Malattie infettive come morbillo, parotite e
rosolia, lasciate incontrollate, potrebbero essere  causa di gravi condizioni patologiche e
decessi. Le autorità sanitarie temono il ripetersi della storia già accaduta con il vaccino della
pertosse negli anni Settanta, quando la combinazione di un basso numero di casi di pertosse e le
preoccupazioni della gente circa la sicurezza del vaccino furono causa di una caduta dei tassi di
immunizzazione in tutto il mondo, con gravi conseguenze. In Giappone, ad esempio, la copertura
vaccinale della pertosse scese dall'80% al 10%, alla metà degli anni Settanta,  conducendo a
un'epidemia con 13.000 casi segnalati e 41 decessi. «Simili epidemie potrebbero facilmente
verificarsi con effetti devastanti - riferisce il Comitato Indipendente USA - se le percentuali di
immunizzazione diminuissero come conseguenza dei timori nei riguardi della vaccinazione MMR».

Secondo lo IOM (l'Institute of Medicine americano), il vaccino morbillo-parotite-rosolia (MMR) - che
comprende i tre vaccini dati in una singola somministrazione - ha avuto  un enorme successo
nell'eliminare virtualmente morbillo, parotite e rosolia negli Stati Uniti. I casi di morbillo sono
scesi da oltre 400.000 per anno in epoca pre-vaccino a soli 100 nel 1999. E comunque queste
malattie rimangono una seria minaccia in altre parti del mondo, dove i bambini non vengono
vaccinati di routine. Nel 2000, il solo morbillo è stato responsabile di oltre un milione di decessi.
L'introduzione di una politica sanitaria per prevenire con la vaccinazione malattie gravi come
morbillo, parotite e rosolia ne ha comportato una palese riduzione dell'incidenza in tutti i Paesi in
cui la sanità pubblica ha implementato l'iniziativa. Malgrado i rari episodi di effetti collaterali,  è
necessario che questa politica - che ha dato risultati così soddisfacenti -  sia sostenuta ed
estesa ovunque a livello mondiale  per prevenire morti, sofferenze e disabilità. Rifiutare la
vaccinazione trivalente MMR lascia i bambini alla mercè di infezioni che potrebbero causare gravi
malattie e morti, guardando in particolare ai bambini provenienti dai Paesi in via di sviluppo, più
vulnerabili alle patologie infettive comuni nei nostri Paesi e alle loro gravi complicanze.
Sulla base di questi riscontri,  le associazioni nazionali ed europee rappresentative delle
persone con autismo concordano con il parere delle più autorevoli organizzazioni e istituzioni
sanitarie internazionali, che non raccomandano una revisione dell'attuale politica delle vaccinazioni
e ne sostengono l'attuale programma di somministrazione.
I  genitori dovrebbero discutere le loro preoccupazioni sulle eventuali conseguenze delle
vaccinazioni o della mancata somministrazione dei vaccini con i pediatri, i medici di famiglia e
gli operatori sanitari preposti, considerare le conseguenze a lungo termine delle  loro decisioni
per la salute e la vita stessa dei propri bambini e di migliaia di altri, nella consapevolezza che
esporli ai rischi delle infezioni da morbilo, parotite e rosolia non contribuirà a limitare il rischio di
manifestare, anche tardivamente, sintomi di autismo o a prevenirli.

Fine dell’articolo.


Chi è l’autore dell’articolo?

Donata Vivanti, medico, madre di due gemelli con autismo, è presidente di Autismo Italia-onlus, di Autismo Europe-AISBL e vice­ presidente del Forum Europeo per la Disabilità (EDF). Da oltre 10 anni si dedica alla difesa dei diritti delle persone con autismo, e in particolare ai percorsi di de-istituzionalizzazione degli adulti.

Ecco, potrebbe pure essere arrabbiata, la dottoressa, e prendersela con la salute pubblica, i vaccini, le case farmaceutiche, visto che ha DUE GEMELLI CON AUTISMO!  Invece, a differenza di alcuni speculatori (certo, poi ci sono anche alcuni, forse troppo pochi, in buona fede…), usa il cervello e l’onestà (non solo intellettuale), doti sconosciute a gran parte dei complottisti, di bassa lega e non.

Detto questo preciso che i complottisti di bassa lega incalliti sono soliti fare cose di questo tipo:

-     prendere come spunto (in realtà trattasi di copia-incolla selvaggio e basta) solo gli articoli che fanno loro comodo, usando il paraocchi e spegnendo il cervello completamente, guardandosi bene dal suggerire di leggere e indirizzare anche ad altri studi in merito, contraddittori rispetto agli articoli degli antivaccinisti. Deprimente!

-     Negare qualsiasi altro studio valido perché, OVVIAMENTE, frutto del lavoro di corrotti universali, prezzolati al soldo di governi o case farmaceutiche, scienziati pazzi e inaffidabili, persone controllate nella mente. Idiota!

-    Evitare accuratamente di citare situazioni nelle quali si smentiscono i risultati di precedenti studi contro i vaccini (come quello del dottor Wakefield) o facendolo incolpando, come sempre, l’èlite mondiale che controlla tutto e tutto e paga tutti per assecondarli. Disonesto!

Se notate queste situazioni in un blog/sito uscite e cercate altrove, trattasi del solito incompetente o, in alternativa, dello speculatore direttamente interessato a propinare qualche assurdo rimedio alternativo.

Che dire…. Comunque la si veda i complottisti sono in parte disonesti, in parte ridicoli, in parte esentati dall’intelligenza umana e dal buonsenso; certo qualcuno si salverà pure, ma io non ne ho ancora trovato uno. Provate voi, forse potreste avere maggiore fortuna.

Arrivederci al prossimo ossessionato.

4 commenti:

Max ha detto...

Sono d'accordo che il comportamento di questi imbecilli ormai è facilmente riconoscibile. Le persone con un minimo di sale in zucca nemmeno leggono più questi ciarlatani, vanno oltre direttamente.
Per mazzucco no comment, si commenta da solo, su qualsiasi argomento. L'ignoranza poi di certe persone è veramente incalcolabile!

Dispenser ha detto...

Anonimo, ho cancellato il tuo commento: evidentemente non sei capace di leggere altrimenti ti saresti accorto che su questo blog, come da avvertimento qui sopra, non esiste censura tranne nei casi di manifesta maleducazione. E tu sei un maleducato.
Provo a ripetere il tuo messaggio mettendo dei BIP al posto di parolacce e insulti:

“sei il solito BIP di debunker che scrive senza sapere un BIP e è pieno di BIP fino alla testa
ma non vedi che sono tute BIP e che tu non sei altro che un burattino BIP nelle mani del nuovo ordine mondiale. è possibile che per poche migliaia di euro di BIP ti venda così BIP il prossimo senza vergogna? eh? ma BIP BIP BIP BIP, BIP BIP.”

Quasi una quindicina di BIP in pochissime righe di commento: sei un fenomento.

E' chiaro che poi non ci si può meravigliare che i complottisti da strapazzo riescano pure a laurearsi portando come testi delle clamorose bufale, redatte con semplici copia-incolla dal web e perfino infarcite di errori di grammatica degni di un ragazzino di prima elementare.

Ignoranza, incompetenza e volgarità ben si accompagnano, a quanto vedo, a malafede e problemi mentali. Mi dispiace per te, fatti vedere e poi ripassa pure. Un saluto

la tigre della malora ha detto...

Commento con due mesi di ritardo, ma non importa. Come sai, son stato bannato da LC per aver "osato" controbattere questo Milani, che utilizza il proprio figlioletto per fini suoi. Non avevo notato questo "articolo" di circo massimo mazzucco (il video l'avevo già visto) ma mi ha aiutato a capire come mai ci sono stati il mio ban e certi messaggi pubblici e privati (figlio di... son state le parole più gentili ricevute).

Bella cricca.

Dispenser ha detto...

Tigre, come ben sai il controbattere prima con insulti e offese personali e poi bannando è tipico delle persone ignoranti e incompetenti ma, soprattutto, di chi è in malafede. In qualsiasi altra condizione chiunque continuerebbe a sostenere il discorso facendo valere le proprie ragioni; ovviamente, se cerchi un posto dove competenza, professionalità, buonafede e gentilezza siano di casa il primo sito da scartare è Luogocomune. A ruota gli altri che sai, ormai....